Bonus nido aziendale

Ho sentito parlare di “buoni nido” del welfare aziendale, diversi da quello erogato dall’INPS. Ho letto che le aziende possono erogare un bonus fino a 150 euro mensili senza oneri fiscali e previdenziali a carico del datore di lavoro e del lavoratore, è vero? Quando devo attivarmi? Cosa devo fare per fruirne? La scuola deve rilasciare documentazione specifica?

Nei decreti attuativi della riforma della “Buona Scuola” sono disciplinate anche le modalità di partecipazione economica delle famiglie ai servizi per l’infanzia (art. 9, dlgs 65/2017).

Bonus asilo nido aziendale

Tra gli altri interventi è prevista la possibilità per aziende pubbliche e private, quale forma di welfare aziendale, di erogare un buono denominato «Buono nido», spendibile nel sistema dei nidi accreditati o a gestione comunale.

Tale buono è riservato alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno figli in eta’ compresa fra i tre mesi e i tre anni, non prevede oneri fiscali e neppure oneri previdenziali a carico del datore di lavoro né del lavoratore. Il valore massimo mensile sarà di 150 euro.

Il “Buono nido” di cui parla la norma non è un istituto che appartiene al sistema di welfare statale, obbligatorio per tutti i cittadini che si trovino in determinate condizioni (come accade per il bonus bebè, il voucher baby sittyng, il bonus asilo per i nati dal 2016), ma è un bonus che appartiene al sistema welfare aziendale, vale a dire a quelle tutele e garanzie offerte dal datore di lavoro ai propri dipendenti sulla base della contrattazione collettiva nazionale o integrativa aziendale.

Saranno i CCNL o quelli integrativi aziendali a decidere se istituire al proprio interno tale buono, a stabilirne l’importo e la frequenza del pagamento sapendo che non costituirà reddito ai fini fiscali e non sarà assoggettato a contribuzione previdenziale nei limiti suindicati.

Chiaramente la contrattazione stabilirà modalità tempi e iter da seguire.

Ricordiamo

Il Job Act, in via sperimentale per gli anni 2016/2018 (ma il decreto attuativo è di questi giorni, quindi lo stanziamento sarà spalmato solo sugli anni 2017 / 2018), ha istituito un bonus in favore delle aziende che affrontano il problema della conciliazione vita lavoro ed attivano nuove misure.

 Per accedere al bonus le aziende devono introdurre nel contratto aziendale misure di conciliazione vita-lavoro migliorative e innovative rispetto a quanto previsto dai CCNL o dalle leggi, oppure rappresentare un’estensione o integrazione rispetto a misure già previste in precedenti contratti aziendali.

La possibilità di fruire dell’agevolazione per l’azienda potrebbe essere uno stimolo affinchè le aziende istituiscano il bonus nido aziendale, che ben può essere considerato un intervento che favorisce il sostegno alla genitorialità.

Va precisato infatti che le aziende, per ottenere lo sgravio, debbono istituire almeno 2 interventi scegliendo fra tre ambiti: sostegno della genitorialità, flessibilità organizzativa e del welfare aziendale.