Nel 2023 con 43 anni di lavoro e 800 euro al mese #bustaarancione

fiorella_bustaarancioneFiorella B. di Perugia, classe 1960, ha ricevuto in questi giorni la “busta arancione” dell’INPS. È venuta nei nostri uffici per avere chiarimenti e maggiori informazioni. A seguito del colloquio intercorso allo sportello, si è resa disponibile ad un’intervista, pertanto l’abbiamo contattata al telefono e ci ha subito risposto.

Signora Fiorella, prima di aprire la busta arancione, quali sono stati i suoi pensieri, cosa sperava di trovare?

Non sapevo l’esistenza di questa busta arancione e quindi non sapevo quello che c’era dentro. Ero incuriosita e l’ho aperta.

… e cosa ha cercato appena l’ha aperta?

Pensavo fosse solo mia situazione contributiva, quindi la prima volta l’ho guardata così di sfuggita, poi l’ho guardata più attentamente la sera quando sono andata al letto per capire meglio e ho visto questi importi che sono sulla base di quello che ho lavorato ed ho avuto una grande delusione! Mi son detta: o non capisco oppure devo chiedere dei chiarimenti perché mi sembrava tutto assurdo!

Quando andrà in pensione?

C’è scritto che andrò nel 2023 e in pensione di vecchiaia nel 2028

Quanto prevedono di pensione al mese?

Aspetti che riprendo la lettera e glielo dico, prevedono, dunque aspetti eh, se lo trovo. Dunque come pensione di vecchiaia 800 euro e 711 di pensione anticipata, quindi quella del 2023 che sarebbero i miei 43 anni di lavoro

Sorpresa? Era già informata di quanto avrebbe preso un domani?

Mi è sembrato assurdo! Ho lavorato 43 anni, prima come dipendente, poi come titolare perché sono stata socia dell’attività dove lavoravo. Come si può vivere con una pensione così? Poi tra sette otto anni che sarà ancora peggio di quello che è!! Non riuscirò nemmeno a mantenere quello che mi sono creata con tanto sacrificio fino adesso. Inoltre sia io che mio marito siamo entrambi artigiani, quindi se tanto mi da tanto, avremo più o meno la stessa cosa, e come si vivrà?

Ha sempre lavorato come artigiana?

È dal ‘92 che sono entrata in società e sono artigiana. Mio marito dall’inizio perché è entrato nella ditta del padre e quindi è sempre stato anche lui artigiano. Quindi ci ritroviamo così, alla fine prenderemo 1.500 euro in due dopo una vita di sacrifici. Sono molto arrabbiata. Non mi sembra che abbiamo tutti gli stessi diritti, e questo secondo lei è giusto? Quando poi ti senti dire dagli amici ma perché hai versato così poco? Ma mica sono io che lo decido, io ho sempre pagato quello che hanno detto loro, quello che mi hanno richiesto, poi veramente sempre regolarmente, non abbiamo mai tardato. Ho anche un dolore alle mani, che infatti mi han detto allo sportello che dovrei fare la domanda per malattia professionale.

Fiorella, ci dica la verità è meglio saperlo prima?

Guardi veramente adesso sto riflettendo su che fare perché ieri sera sono andata a letto molto, molto arrabbiata!! Scusi se mi sono sfogata, ma c’è stata l’opportunità!

Si figuri! Signora Fiorella noi la ringraziamo. La nostra intenzione è quella di dare voce alle persone come lei. Grazie ancora e buona giornata.

Grazie a voi e arrivederci!

 

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