Congedo straordinario per l’assistenza ai disabili: chi ne ha diritto?

congedo_straordinarioI lavoratori dipendenti, familiari di persone con disabilità grave, possono avvalersi del congedo straordinario retribuito, un periodo di astensione dal lavoro della durata complessiva massima di due anni.

Chi può beneficiarne

Con l’entrata in vigore della L 119/2011 ed a seguito di varie sentenze della Corte Costituzionale si può affermare che esiste un ordine di priorità tra i soggetti possibili fruitori del congedo.

Vediamo quali sono i soggetti aventi diritto al congedo secondo un ordine di priorità:

  • il coniuge convivente;
  • i genitori, naturali o adottivi e affidatari, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge;
  • il figlio convivente, in caso di decesso, mancanza o in presenza di patologie invalidanti del padre o della madre;
  • i fratelli o sorelle conviventi qualora non vi siano altri soggetti idonei a prendersi cura della persona disabile;
  • i parenti o affini di terzo grado conviventi, qualora non vi siano altri soggetti idonei a prendersi cura della persona disabile.

Per usufruire del beneficio è necessario che il familiare da assistere sia stato riconosciuto portatore di handicap in situazione di gravità (Legge 104/1992) e non sia ricoverato a tempo pieno presso un istituto (salvo che i sanitari richiedano la presenza del soggetto che presta assistenza).

Durata: doppio limite

Ogni singolo lavoratore dipendente può usufruire, nell’intera sua vita lavorativa, del congedo nella misura massima di due anni.

Il congedo può essere fruito in maniera continuativa o frazionata, per uno o più familiari disabili.

Ma attenzione, per ogni disabile può essere richiesto un congedo nella misura massima di due anni.

Esempi

Alberto usufruisce di due anni di congedo straordinario per assistere la mamma, al termine del periodo non potrà in futuro fruire di altri periodi di congedo né per la mamma né per altri familiari.

Per assistere Mario, portatore di handicap in stato di gravità, la moglie fruisce di 2 anni di congedo straordinario, terminato questo periodo nessun altro familiare potrà ottenere il congedo per assisterlo.

L’indennità

Il beneficiario, nel periodo di astensione, ha diritto ad un’indennità a carico dell’Inps (o dell’amministrazione di appartenenza, se dipendente pubblico), anticipata dal datore di lavoro, pari alla retribuzione percepita nel mese che precede il congedo. L’indennità e la contribuzione figurativa sono riconosciuti fino ad un importo massimo, per il 2016, di € 47.445,82. Durante il periodo di congedo non si maturano ferie, tredicesima e trattamento di fine rapporto.

La domanda di congedo straordinario va presentata per i dipendenti privati all’Inps, esclusivamente in modalità telematica, per i dipendenti pubblici all’amministrazione di appartenenza.

Vieni a trovarci nei nostri sportelli, ti assisteremo passo dopo passo nell’invio della tua domanda.