Depressione. Parliamone! – Giornata mondiale della Salute

La Giornata mondiale della Saute quest’anno sarà dedicata alla depressione, patologia che colpisce circa 350 milioni di persone nel mondo e che nei casi più gravi può portare al suicidio. Si celebrerà come ogni anno il 7 aprile, data in cui fu fondata nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La depressione cos’è

Un disturbo dell’umore che può colpire chiunque, giovani e adulti, uomini e donne. Genera insoddisfazione e tristezza con una generalizzata mancanza di interesse. Questa sindrome rende estremamente complesso lo svolgimento anche delle più semplici attività quotidiane, arrivando a compromettere non solo la vita sociale ma anche quella lavorativa.

I disturbi depressivi possono comparire a seguito di un evento scatenante, come un lutto, gravi problemi familiari o lavorativi, mentre nella maggior parte delle volte senza un motivo apparente.

Questa patologia risulta essere la seconda causa di morte per i ragazzi nella fascia di età 15-29 anni e, secondo l’OMS, entro il 2030 sarà la malattia cronica più diffusa al mondo.

Parlarne aiuta a combatterla

“Depressione. Parliamone!” lo slogan, mentre l’obiettivo della campagna sarà informare il maggior numero di persone su questa patologia, per riconoscerne i sintomi e così poterla diagnosticare tempestivamente. Questo perché, nel momento in cui si ha consapevolezza della manifestazione della malattia, diventa più facile, sia per il malato che per i suoi familiari, poter chiedere e ricevere aiuto.

Abbattere il muro della vergogna

In Italia sono circa 4,5 milioni i soggetti affetti da depressione e sono le donne ad esserne maggiormente colpite, con un rapporto quasi doppio rispetto agli uomini. Nel loro caso la depressione può comparire in alcune fasi della vita, come il periodo successivo al parto oppure in menopausa, ma anche come conseguenza dello stress derivante dalla conduzione di una vita sempre più frenetica.

L’ultimo rapporto dell’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) conferma un aumento dell’utilizzo dei farmaci antidepressivi, anche se poi sembrerebbe che solo un terzo delle persone affette da depressione assuma regolarmente la terapia.

Il senso di vergogna provato è tanto forte da indurre coloro che sono affetti da questa patologia a nascondere i propri sintomi, non consentendo così una diagnosi tempestiva capace di poter contenere la degenerazione della malattia.

Per invertire questa tendenza e iniziare a combattere… basta parlarne!