L’APe viaggerà a diverse quote

Si parlava dell’APe come di un prestito ponte per la pensione di vecchiaia, con un requisito contributivo minimo di 20 anni per tutti, con costi che potevano essere a carico del lavoratore, dello Stato o dell’azienda. Era un APe in evoluzione … e molte cose stanno cambiando.

Nell’ultima bozza del Governo che nei prossimi giorni sarà esaminata in Parlamento, queste le probabili nuove caratteristiche dell’APe:

• Misura sperimentale per gli anni 2017 e 2018
• Sostegno economico ponte (da restituire) in attesa della pensione di vecchiaia
• Non sostituisce la pensione anticipata né gli altri pensionamenti
• Prestito ponte che operativo da maggio 2017
• I beneficiari del prestito ponte saranno persone di età non inferiore a 63 anni che si trovino in una delle seguenti condizioni:
• APe volontaria per i lavoratori cui manchino non più di 3 anni e 7 mesi alla pensione di vecchiaia e che possano far valere almeno 20 anni di contribuzione. Il costo a carico del lavoratore;
• APe aziendale per i lavoratori cui manchino non più di 3 anni e 7 mesi alla pensione di vecchiaia e che possano far valere almeno 20 anni di contribuzione. Il costo a carico dell’azienda;
• APe social per disoccupati senza ammortizzatori, invalidi o familiari di portatori di handicap, che possano far valere almeno 30 anni di contributi o persone addette a lavori pesanti con almeno 36 anni di contributi. In questo caso il costo sarebbe a carico dello Stato, per pensioni fino ai 1.500,00 euro.

Il testo della norma non è stato ancora pubblicato, seguiremo nei prossimi giorni l’evoluzione dell’APe per fornire indicazioni dettagliate con esempi concreti.

Il viaggio dell’APe è ancora lungo…