Estratto conto contributivo: attenzione a errori e omissioni

Questo articolo è la seconda parte della nostra guida per gli emigrati residenti all’estero, che hanno versato contributi in Italia e sono in procinto di richiedere la pensione.
Come sottolineato nel precedente testo quasi nessuno di questi cittadini si preoccupa di verificare per tempo la propria posizione contributiva italiana e dunque, al momento della richiesta di pensionamento, spesso hanno brutte sorprese.
I casi riguardanti i periodi mancanti nelle singole posizioni sono molti: elenchiamo quelli più ricorrenti.

– Errori anagrafici
Spesso accade che sia addirittura impossibile risalire alla posizione contributiva del cittadino a causa della presenza di errori anagrafici. La “chiave” degli estratti contributivi è il codice fiscale che a volte, nel corso degli anni, può avere una codifica diversa, ad esempio per la presenza di un secondo nome non considerato nell’emissione del primo codice rilasciato.

– Assenza dei contributi figurativi
Per i periodi nei quali vi è stata un’interruzione del versamento dei contributi da parte del datore di lavoro a causa di malattia, gravidanza o infortunio, viene riconosciuta comunque la validità del periodo ai fini previdenziali. Se tali periodi non risultano nell’estratto conto, è possibile avviare la procedura per il corretto accredito.
Anche i periodi di servizio militare o servizi sostitutivi, come i servizi prestati quale obiettore di coscienza, sono validi ai fini pensionistici e, se assenti, possono essere inseriti nell’estratto conto.

– Omissione dei contributi da parte del datore di lavoro
Nel caso di assenza di contributi per omissione del versamento da parte del datore di lavoro, è possibile procedere al recupero di queste omissioni, senza oneri economici da parte del cittadino, con un’istanza all’Istituto previdenziale. Attenzione però alla prescrizione che fa decadere da questa possibilità: per questo è importante non aspettare il momento del pensionamento ed è necessario richiedere subito il proprio estratto.

L’estratto contributivo è molto importante per il lavoratore emigrante: i contributi versati in Italia, pochi o tanti che siano, oltre ad essere necessari per l’erogazione della pensione italiana, sono valutati anche ai fini della pensione che verrà richiesta all’Istituto previdenziale dello Stato in cui si risiede, ai fini del calcolo dell’anzianità necessaria per l’accesso al pensionamento.

Concludendo, essere in possesso del proprio estratto contributivo è necessario quanto conoscere l’estratto del nostro conto corrente bancario, e deve essere verificato con la stessa attenzione per potere avere la certezza che la propria domanda di pensione sia un adempimento da affrontare con serenità, senza brutte e dannose “sorprese”.

Le Sedi del Patronato ACLI all’estero ed in Italia ti possono aiutare per avere tutte le informazioni necessarie.

 

Raffaele De Leo

 

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