Caf – Stop alle spese mediche nel 730 precompilato

Ultimo miglio per dire stop alle spese sanitarie nel 730 precompilato. La dichiarazione predisposta dall’Agenzia delle Entrate, ricomponendo il puzzle dei dati provenienti dalle diverse banche dati tenute ogni anno a spedire gli importi sborsati dai contribuenti per medicinali, mutui, assicurazioni, scuole e quant’altro, sarà consultabile online a partire dal 15 aprile, ma modificabile solo da maggio. Per metà aprile, in ogni caso, tutto quello che l’Agenzia avrà avuto a disposizione per agevolare i contribuenti nella precompilazione del modello, sarà leggibile nero su bianco attraverso il cassetto fiscale di ognuno.

L’unico punto interrogativo resta quindi quello sulle spese mediche, sulla cui precompilazione potrà arrivare fino alla data del 9 marzo il “niet” dei contribuenti, che magari, per ragioni di riservatezza, potrebbero scegliere l’inserimento vecchia maniera, cioè direttamente per mano loro o con l’ausilio del CAF, senza che sia l’Agenzia a precaricarle. Bisogna allora affrettarsi perché il 9 marzo è ormai arrivato. L’unica strada ancora disponibile per opporsi è quella dell’accesso al Sistema Tessera Sanitaria (anche tramite le credenziali Fisconline). Una volta dentro si potranno dunque selezionare le singole voci per le quali si vuole manifestare il proprio diniego all’invio.

Secondo quanto disposto dal Dlgs 175/2014, sono tenuti a inviare al Sistema Tessera Sanitaria i dati relativi alle prestazioni erogate le aziende ospedaliere, quelle sanitarie locali, gli istituti di ricovero e cura, i policlinici universitari, le farmacie pubbliche e private, i presidi di specialistica ambulatoriale e gli iscritti all’albo dei medici chirurghi e odontoiatri. L’obbligo, a partire dal 1° gennaio 2016, è stato esteso ad altri soggetti: gli esercizi commerciali che svolgono attività di distribuzione al pubblico di farmaci (parafarmacie), gli iscritti agli albi professionali degli psicologi, degli infermieri, delle ostetriche/i, dei tecnici sanitari di radiologia medica e gli ottici.

Per quest’anno, il termine di trasmissione dei dati relativi al periodo d’imposta precedente è stato posticipato dal 31 gennaio (scadenza ordinaria) al 9 febbraio 2017, e conseguentemente è stata fatta slittare anche la scadenza entro la quale i contribuenti possono comunicare la propria opposizione, cioè dal 10 febbraio al 9 marzo. Resta inteso che se a manifestare il diniego fosse un soggetto fiscalmente a carico di qualcun altro, quest’ultimo non visualizzerà le informazioni sulle spese sanitarie sostenute da colui si è opposto.

Come accennato, quella attraverso il sito del Sistema Tessera Sanitaria è l’unica strada percorribile per manifestare in extremis il diniego alla trasmissione dei dati relativi alle spese sanitarie del 2016. Fino allo scorso 31 gennaio, infatti, sarebbe stato possibile comunicare l’opposizione anche direttamente all’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposito modello predisposto dall’amministrazione (tramite posta elettronica oppure tramite consegna a un qualsiasi ufficio territoriale). Ovviamente, le spese per le quali è stata (o sarà fino al 9 marzo) esercita l’opposizione, a condizione che abbiano i necessari requisiti per la detraibilità, potranno comunque essere inserite in dichiarazione durante la fase di integrazione/modifica del modello precompilato.

 

Fonte: Caf Acli