Pensionati INPS residenti all’estero: domanda di detrazioni per familiari a carico entro il 15 febbraio 2019

Anche i titolari di pensione INPS residenti all’estero possono beneficiare delle detrazioni d’imposta per i familiari a carico. Cosa sono le detrazioni e cosa fare affinché vengano riconosciute? Cosa fare per non perderle?

Hanno tempo fino al 15 febbraio 2019 i titolari di pensione italiana residenti all’estero che intendono presentare domanda di detrazioni fiscali per familiari a carico. Il termine è valido sia per chi ha già usufruito del beneficio nel 2018 e vuole rinnovare la richiesta per il 2019, sia per chi fa la domanda per la prima volta. Fermo restando l’obbligo di comunicare all’INPS eventuali variazioni nei carichi familiari che si dovessero verificare successivamente nel corso dell’anno.

Ma cosa sono le detrazioni d’imposta?

Le detrazioni d’imposta (o fiscali) sono degli importi che vengono “scontati” dall’imposta che un contribuente deve pagare e vengono riconosciute in presenza di determinate condizioni. Bisogna premettere che, per il 2017 e il 2018, i titolari di pensione INPS, anche se residenti all’estero, hanno beneficiato di un’esenzione dell’imposta IRPEF, nel caso in cui l’importo pensionistico fosse inferiore a 8.000 euro annui (No Tax Area).

Gli “sconti d’imposta”, ossia le detrazioni d’imposta, sono determinate dall’art. 13, comma 3 del TUIR (Testo Unico Imposte Redditi): “Se alla formazione del reddito complessivo concorrono uno o più redditi di pensione (…), spetta una detrazione dall’imposta lorda, (…) rapportata al periodo di pensione nell’anno, pari a
a) 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 8.000 euro. L’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 713 euro;
b) 1.297 euro, aumentata del prodotto fra 583 euro e l’importo corrispondente al rapporto fra 15.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 15.000 euro;
c) 1.297 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 55.000 euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 40.000 euro”.

Detrazioni d’imposta per familiari a carico 2018 e novità per l’anno 2019

Per l’anno 2018 si ha diritto alle detrazioni anche per i familiari fiscalmente a carico, cioè che abbiano un reddito non superiore a 2.840, 51 euro annui. Gli importi delle detrazioni variano dai 1.660 ai 950 euro annui per ciascun figlio e dai 690 agli 800 euro per il coniuge.

Per l’anno 2019 sono state introdotte importanti novità legate all’età dei figli, infatti dal 1° gennaio 2019 si considerano a carico:
• i figli fino a 24 anni con un reddito non superiore a 4.000 euro
• i figli che abbiano superato i 24 anni e sono fiscalmente a carico, a condizione che possiedano un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro

Ma chi sono i familiari a carico?

Sono i seguenti soggetti con redditi non superiori a quelli citati nel paragrafo precedente:
il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
i figli (compresi i figli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito, anche non conviventi con il contribuente.

Esistono altri soggetti di familiari a carico, individuati con il termine “Altri familiari”, a condizione che convivano con il contribuente o che ricevano dallo stesso assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria:
• il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
• i discendenti dei figli;
• i genitori (compresi i genitori naturali e quelli adottivi);
• i generi e le nuore; • il suocero e la suocera;
• i fratelli e le sorelle (anche unilaterali);
• i nonni e le nonne (compresi quelli naturali).
Gli operatori del Patronato ACLI delle Sedi Estere sono a completa disposizione per questo delicato ed importante adempimento.

Raffaele DE LEO