Progetto Form@ su integrazione e ricongiungimento: convegno di Rabat in Marocco

Non ho scelto io di andare in Italia, ho seguito mio marito. A volte il destino decide per noi… Grazie al Progetto Form@ ho incontrato delle persone che mi hanno aiutato ad affrontare le difficoltà burocratiche per ottenere il visto e a conoscere meglio il Paese che mi accoglierà. Ora l’Italia mi fa meno paura perché ho incontrato delle persone che me ne hanno trasmesso un’immagine positiva”.
Con questa testimonianza di Fatima-zahra, 25 anni, si è aperto il convegno sul Progetto Form@, svoltosi a Rabat il 7 febbraio 2019.
Un tappa importante quella in Marocco per una iniziativa nata con l’obiettivo di attivare già nel Paese d’origine il processo di integrazione, soprattutto civico-linguistico, dei cittadini stranieri che giungono in Italia tramite il ricongiungimento familiare, in modo da facilitarne l’inserimento nel nostro Paese.
Il convegno, cui hanno partecipato rappresentati di ONG operanti in Marocco, delle Istituzioni locali e l’Ambasciatrice d’Italia in Marocco Barbara Bregato, è stato l’occasione per presentare il Progetto Form@ e i risultati sinora conseguiti.
In circa 10 intensi mesi di attività sono state contattate circa 1100 persone e 723 di queste hanno concluso il percorso di formazione linguistico pre-partenza promosso dal Patronato Acli, Patronato Inca e Anolf.
Particolarmente significativo il coinvolgimento di beneficiari definibili “soggetti deboli”, persone che per varie ragioni spesso hanno meno opportunità, sia formative sia sociali.
Il 40% dei destinatari del progetto infatti, non ha alcun titolo di studio e il 30% possiede un titolo di studio medio basso, scuola elementare e media, mentre il 60% non ha mai lavorato.
Sono persone che hanno dichiarato di non conoscere bene l’Italia e, di conseguenza, di averne paura; ma forse per questo sono consapevoli di dover proseguire il processo di integrazione avviato, in particolare proseguendo gli studi, come sostiene il 60% dei minori coinvolti, o trovando un lavoro.
Dai dati emerge inoltre che il 62% dei coniugi ricongiunti ha meno di 30 anni, il 72% dei beneficiari sono donne e il 28% dei destinatari è costituito da giovanissimi con meno di 18 anni.
A conclusione del convegno, organizzato in collaborazione con l’ONG Soleterre, è stato inaugurato un nuovo spazio dedicato alle attività del Progetto Form@ presso il Centro d’innovazione sociale e digitale ES Maroc a Rabat, gestito in collaborazione con l’associazione Maan e Patronato Acli.
A conclusione dei lavori l’Ambasciatrice Bregato, ha sottolineato nuovamente il valore del progetto, come occasione concreta di amicizia fra il popolo italiano e marocchino e soprattutto come paradigma del sistema che l’Italia sta adottando per sostenere e promuovere le migrazioni legali.