Il diritto al part time dei malati oncologici o con patologie degenerative

part-time_oncologiciLa malattia non deve impedire al cittadino di essere soggetto attivo della società.

Alcune patologie richiedono esami, terapie e controlli frequenti e debilitanti che spesso causano la perdita del lavoro per licenziamento o per dimissioni perché il carico di lavoro risulta troppo gravoso.

Nella maggior parte dei casi ridurre l’orario di lavoro giornaliero o i giorni lavorativi della settimana può evitare l’uscita dal mondo del lavoro e la perdita della professionalità.

L’art. 8, c. 3, d.lgs 81/2015

Per i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che del settore privato, affetti da patologie oncologiche o da gravi patologie cronico-degenerative ingravescenti che possiedono una ridotta capacità lavorativa accertata da commissione medica, hanno diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale. Il lavoratore potrà inoltre decidere di tornare al rapporto di lavoro full time in qualsiasi momento.

Chiedere la trasformazione del contratto è un vero e proprio diritto soggettivo del lavoratore / malato, finalizzato a tutelarne, la salute, la professionalità e la partecipazione al lavoro come strumento di integrazione sociale e di permanenza nella vita attiva.

L’esercizio di questo diritto non può essere negata dal datore di lavoro per esigenze aziendali contrastanti.

Al datore di lavoro resta la facoltà di decidere la quantificazione dell’orario ridotto, nonché la scelta tra modalità orizzontali o verticali di organizzazione dello stesso tenendo però sempre presenti le esigenze del lavoratore o della lavoratrice. L’obiettivo è quello di conciliare il bisogno del lavoratore di sottoporsi alle cure mediche con le necessità del datore di lavoro.

E se la malattia colpisce chi è vicino al lavoratore?

A volte i tre giorni di permesso mensili ex l. 104/92 non bastano, il congedo straordinario non è possibile, fruire di un part time potrebbe aiutare.

In questi casi la norma non ha previsto un diritto del lavoratore pieno ed immediato ma solo un diritto di precedenza.

Quando le patologie oncologiche o quelle cronico degenerative ingravescenti non riguardano il lavoratore ma persone a lui vicine (il coniuge, i figli o i genitori, nonché nel caso in cui si assista una persona convivente con necessità di assistenza continua perché non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita e con un handicap che assuma connotazione di gravità ai sensi della L.104/1992) il lavoratore avrà la priorità, tra i dipendenti dell’azienda, alla trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.