Le carriere lavorative e contributive sono sempre di più frammentate, cambiare attività è assai frequente, i contributi sono spesso versati in più gestioni previdenziali. Dal settore pubblico a quello privato, da dipendente ad autonomo, a libero professionista con o senza cassa, ed alla fine tutto si complica.
Capire quando si può andare in pensione e quale può essere l’importo diventa un rebus, un rompicapo.
Facciamo il punto!
Ricongiunzione, totalizzazione, cumulo e computo sono gli strumenti che possiamo utilizzare per unire o far comunicare gli spezzoni contributivi accreditati nelle distinte gestioni previdenziali per ottenere le prestazioni di cui abbiamo diritto. Possiamo definirli strumenti di movimentazione e composizione della posizione assicurativa.
Per muoversi in questo ginepraio di norme e codicilli sono necessarie competenze specifiche: serve una consulenza personalizzata, meglio non improvvisare. Prima di far muovere i contributi da una cassa all’altra è determinante avere il quadro completo delle opportunità, dei vincoli e delle prestazioni pensionistiche, cercando la soluzione più conveniente in funzione del proprio progetto di vita. Non dimentichiamo che in alcuni casi queste operazioni comportano dei costi, o hanno ripercussioni intermini di importo della pensione, poter valutare fin da subito i futuri benefici aiuta prendere la decisione giusta.
Le principali differenze
RICONGIUNZIONE |
TOTALIZZAZIONE – CUMULO E COMPUTO |
Gli effetti |
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Le singole posizioni assicurative vengono trasferite in un’unica gestione previdenziale così da ottenere un’unica pensione. | I contributi vengono lasciati dove sono, potranno essere sommati per raggiungere il diritto a pensione, la pensione sarà la somma delle diverse quote di pensione maturate e calcolate dalle singole gestioni previdenziali. |
I costi |
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È un’operazione onerosa, è chiesto il pagamento di una somma (vantaggio pensionistico), a meno che l’importo dei contributi da trasferire non risulti a superiore all’onere da versare. | Sono operazione gratuite: non comportano il pagamento di alcun onere. |
Sul calcolo di pensione |
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I contributi trasferiti sono equiparati a quelli della gestione di destinazione, come se fossero stati sin dall’origine versati in essa. La pensione sarà maturata e liquidata secondo le regole proprie di quella gestione. | Il diritto a pensione è determinato da apposite norme, l’importo della pensione sarà la somma delle quote calcolate dalle varie gestioni sulla base delle proprie posizioni, regole, retribuzioni e aliquote. |
Per il diritto a pensione |
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Consente di maturare il diritto a tutte le tipologie di prestazioni previste nell’ordinamento della cassa dove i contributi vengono trasferiti ( es. pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione di inabilità, assegno di invalidità, pensione ai superstiti). | Ciascuno di questi istituti consente l’accesso a ben determinate tipologie di pensione, con propri requisiti per l’accesso alla pensione, diversi sistemi di calcolo, diversa tipologia di contribuzione utile: le variabili sono molteplici e ciascun caso deve essere valutato singolarmente. |
Le differenze non finiscono qui, dovremmo passare ora in rassegna le diverse variabili rispetto alle condizioni di esercizio, infatti non sempre è possibile chiedere e ottenere la ricongiunzione, la totalizzazione e il cumulo dei propri contributi, come definire bene in quali gestioni previdenziali possono operare e dove è impossibile agire: un labirinto!
Il prossimo passo?
La materia è complessa, è opportuno quanto mai affidarsi a mani esperte, far analizzare la propria posizione contributiva, anche se la pensione è lontana, serve una consulenza personalizzata per fare il punto della situazione ed avere un quadro d’insieme completo e così arrivare preparati alla pensione.