Graziano vive a Sassari, è stato un manager ad alti livelli per una società partecipata dallo Stato per cui ha lavorato in tutto 42 anni e mezzo.
«Sarei dovuto andare in pensione a marzo nel 2020 ma mi ero già deciso a smettere di lavorare prima, tanto è vero che avevo iniziato le pratiche per andare in mobilità. Poi è stata approvata quota 100 e mi sono deciso ad andare presso il Patronato Acli per capire come fare per accedere».
Graziano parla di un lavoro che, con il passare degli anni, è diventato sempre più stressante e che l’ha tenuto per lunghi periodi di tempo lontano dalla famiglia. «Non ho rimpianti, era l’occasione che stavo aspettando, anche perché durante gli ultimi anni ho avuto modo di formare dei giovani e di lasciare quindi il mio settore in buone mani».
Per quanto riguarda invece il calcolo dell’assegno, Graziano si è rivolto ad uno sportello del Patronato Acli dove ha scoperto che rispetto alla pensione ordinaria non perdeva praticamente nulla. «Sono molto contento della mia scelta, ho tanto tempo per stare con la famiglia, per dedicarmi ai miei hobby e alle mie passioni, tra cui anche lo studio delle questioni legate alla normativa sul lavoro».
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