Una possibile via d’uscita al pensionamento: Ape Sociale

Se non hai ancora maturato i requisiti ordinari per la pensione di vecchiaia o anticipata, potresti aver diritto all’indennità Ape Sociale. Molte sono le vie d’uscita per andare in pensione prima, non tutte note, è opportuno affidarsi a mani esperte per valutare le soluzioni possibili, per non lasciare nulla al caso.

 

La nuova legge di Bilancio ha, infatti, prorogato fino al 31/12/2025 la possibilità di accedere all’Ape Sociale al compimento di 63 anni e 5 mesi.

Ci sono delle condizioni specifiche che bisogna rispettare per poter avere accesso all’indennità Ape Sociale, infatti i lavoratori e le lavoratrici devono appartenere ad una delle seguenti categorie:

 

 

  1. Disoccupati a seguito di licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale che abbiano terminato di usufruire integralmente dell’indennità di disoccupazione
  2. Disoccupati a seguito di scadenza del contratto a tempo determinato con almeno 18 mesi di lavoro negli ultimi 3 anni, che abbiano usufruito interamente dell’indennità di disoccupazione
  3. Lavoratori che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente che sia titolare di handicap in situazione di gravità (art.3 c.3 della L.104/92)

(è prevista l’estensione del diritto anche a chi assiste un familiare convivente con handicap grave entro il secondo grado, a condizione che i genitori o il coniuge del disabile abbiano compiuto 70 anni di età, o siano invalidi o deceduti)

  1. Invalidi civili, con una invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%

L’APE sociale non può essere riconosciuta nei confronti dei soggetti con riferimento ai quali sia venuto meno, alla data di decorrenza effettiva dell’APE sociale, lo status di invalido pari o superiore al 74% oppure si sia verificato il decesso dell’assistito.

  1. Lavoratori dipendenti che svolgono attività lavorative ritenute gravose da almeno sette anni negli ultimi dieci, oppure da almeno sei anni negli ultimi sette.

L’accesso al beneficio è inoltre subordinato al possesso di un’anzianità contributiva che varia anch’essa a seconda delle categorie di appartenenza:

  • 30 anni di contributi per le prime 4 categorie, con la possibilità per le lavoratrici madri di ridurre tale requisito di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di 2 anni.
  • 36 anni per i lavoratori dipendenti impegnati in attività gravose.

L’assegno è corrisposto fino al conseguimento dei requisiti della pensione di vecchiaia ed è pari all’importo della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, comunque di importo massimo non superiore a € 1.500, ed è cumulabile con redditi derivanti solo da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui.

Consulenza personalizzata

Gli operatori del Patronato Acli sono a disposizione per verificare l’eventuale diritto a chiedere l’APE Sociale! È possibile fissare un appuntamento alla sede a più vicina.

 

Diana Lomartire