Contributi di lavoro part time verticale e ciclico: regole per il diritto alla pensione    

I periodi di lavoro svolti in regime di part time verticale o ciclico sono integralmente riconosciuti ai fini del diritto alla pensione. 

È possibile considerare tutte le settimane coperte dal contratto di lavoro, anche se non sempre caratterizzate da attività lavorativa continua. 

Part time ciclico verticale e calcolo della pensione 

L’INPS ha chiarito che anche il periodo “non lavorato” è utile ai fini della maturazione del diritto alla pensione, pur non incidendo sull’ammontare della contribuzione da versare, che continua a essere calcolata sulla base della retribuzione effettivamente percepita per l’attività prestata. 

È importante però precisare quanto segue: 

  • Qualora la retribuzione percepita non raggiunga una determinata soglia (il cd. minimale per l’accredito dei contributi) i contributi settimanali riconoscibili per il diritto a pensione saranno proporzionalmente ridotti: il numero di contributi sarà determinato dal rapporto tra l’imponibile retributivo e il minimale settimanale vigente nell’anno. 
  • Restano esclusi i lavoratori del pubblico impiego, già destinatari di una specifica regolamentazione che prevede la piena utilità, ai fini pensionistici, degli anni di servizio svolti a orario ridotto. 

Per non perdere i tuoi diritti 

La piena copertura del periodo a part time è frutto di una nuova disciplina entrata in vigore nel 2021. Si applica anche ai periodi di lavoro precedenti il 31.12.2020, ma occorre presentare domanda online all’INPS.  

Per approfondimenti e valutazioni personalizzati e, soprattutto, per la presentazione della domanda di pensione di vecchiaia, rivolgiti agli operatori del Patronato ACLI presso la sede più vicina: riceverai un’assistenza completa.