Angelo vive nella provincia di Torino ma ha sempre lavorato nel capoluogo piemontese: i primi 18 anni con una ditta, a cui sono seguiti 23 anni con un’altra azienda che ha assorbito la prima.
«Mi sono occupato prima di amministrativo, ero nell’ufficio paghe, poi nell’altra ditta ho fatto il capocantiere per un’equipe di pulizie tecniche».
Il lavoro di Angelo era quello di coordinare un gruppo di lavoro specializzato in pulizie di strumenti tecnici per grandi industrie.
«Gli ultimi 6-7 anni sono stati molto duri, abbiamo lavorato per un grosso cliente della provincia, non potevamo sbagliare, io seguivo tutto il processo dall’inizio alla fine, lavoravo molto spesso nel fine settimana e anche di notte».
Con l’introduzione di quota 100 Angelo decide subito di approfittarne: «Mi sono recato ad un Patronato ACLI, dove mi hanno confermato che potevo usufruire della nuova norma. Ho aderito immediatamente, non mi sono interessato troppo di quello che si perdeva, perché, con un rapido calcolo, mi hanno fatto capire che si trattava davvero di pochi soldi».
Angelo sarebbe dovuto andare in pensione nel giugno 2021, con quota 100 invece ha smesso di lavorare il 28 febbraio di quest’anno. Ora ha tempo per seguire una piccola proprietà che ha in campagna dove fa l’orto e poi si dedica alla sua passione, che è la bicicletta.
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