Casse professionali e cumulo

Sono un farmacista di 66 anni. La maggior parte della mia contribuzione, circa 32 anni, è versata alla Cassa professionale ma ho contribuzione utile anche all’INPS per piccoli lavori fatti da studente. Vorrei sapere se tramite il cumulo posso anticipare il diritto a pensione di vecchiaia o devo attendere i 68 anni previsti dall’ENPAF?

Il coinvolgimento delle Casse professionali nel cumulo ha sollevato la necessità di raccordare i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia in cumulo quando siano coinvolte, come nel suo caso, Casse professionali con limiti di età e di contribuzione più elevati rispetto a quelli ordinari.

L’INPS, dopo un lungo confronto con il Ministero del Lavoro, ha adottato un particolare criterio interpretativo che, nel rispetto dell’autonomia delle Casse, consente di articolare la pensione su più fasi. Stando alla circolare n. 140, la pensione di vecchiaia in cumulo potrà, infatti, essere liquidata in momenti diversi a seconda della maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi nei singoli ordinamenti coinvolti. In altri termini, in presenza di tutti gli altri requisiti previsti dalla legge, lei potrà accedere alla pensione di vecchiaia in cumulo all’età di 66 anni e 7 mesi fissata dalla Riforma Monti-Fornero, utilizzando tutti i periodi contributivi compreso l’ENPAF.

Tuttavia, a quella data la prestazione messa in pagamento terrà conto della sola contribuzione INPS. La Cassa liquiderà il proprio pro-quota solo più tardi, al momento del conseguimento dei requisiti anagrafici e contributivi previsti dal proprio regolamento, vale a dire 68 anni di età – cui va aggiunta la variazione per l’aspettativa di vita – ed almeno trenta anni di iscrizione e contribuzione effettive, previa verifica dell’ulteriore requisito dell’attività professionale effettiva svolta in qualità di dipendente e/o titolare di farmacia.