Dopo più di 10 mesi di attesa anche l’A.pe. Volontario ha spiccato il volo

Dopo tanti annunci, il 13 febbraio scorso l’INPS ha pubblicato la prima circolare attuativa e aperto le procedure per la presentazione delle domande di certificazione dei requisiti per l’Ape volontario sulla base delle quali il cittadino può decidere se accedere al prestito a garanzia pensionistica, stabilire durata e misura del prestito e conoscerne i costi.

L’Ape volontario, ricordiamocelo, è un prestito e non un vero anticipo pensionistico. Gli importi percepiti a titolo di Ape volontario (12 mensilità in un anno) devono essere restituiti mediante trattenute sulla pensione con rate che tengano conto degli interessi (entro i parametri stabiliti nell’Accordo Ministeri – Associazione dei bancari) e del premio assicurativo a copertura del rischio premorienza (sempre entro i parametri stabiliti negli Accordi Ministeri – Associazione delle imprese di assicurazione).

L’Ape volontario è nato come istituto sperimentale che avrebbe dovuto essere fruibile dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018, ma – visti i ritardi con i quali è divenuto realtà – si potrà fare domanda di accesso a questo particolarissimo prestito fino al 31/12/2019.

Requisiti per poter accedere all’APE VOLONTARIO

L’APE Volontario è accessibile a tutti i lavoratori privati e pubblici, gli iscritti alle gestioni previdenziali sostitutive ed esclusive, ma anche ai lavoratori autonomi (commercianti, artigiani, coltivatori diretti) ed agli iscritti alla gestione separata dell’INPS.
Sono esclusi i liberi professionisti e chi è già titolare di una pensione diretta.

Per ottenere il prestito è necessario che il richiedente possa far valere tutte le seguenti condizioni:

  1. aver compiuto almeno 63 anni di età;
  2. far valere almeno 20 anni di contribuzione (senza contributi esteri o in totalizzazione o cumulo);
  3. raggiunge l’età pensionabile entro 3 anni e 7 mesi (43 mesi) dalla data di presentazione della domanda, ma non prima di 6 mesi;
  4. aver maturato un importo di pensione tale che – al netto della rata di ammortamento del prestito – possa avere in pagamento un importo non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo (per l’anno 2018 il trattamento minimo è fissato in 507,42 euro)

Come ottenere l’APE VOLONTARIO

Innanzitutto è necessario ottenere dall’INPS la certificazione dei requisiti, l’indicazione dell’importo minimo (€ 150,00 mensili) e massimo e la durata massima (legata all’età pensionabile).
L’importo massimo richiedibile varia al variare dell’importo della pensione ma anche dei mesi di anticipo:

  • anticipi superiori ai 3 anni il prestito non può essere superiore al 75%;
  • anticipi superiori ai 24 mesi ma inferiori o pari ai 36 mesi il prestito non può essere superiore all’80%;
  • anticipi pari o superiori ai 12 mesi ma inferiori o pari ai 24 mesi il prestito non può essere superiore all’85%;
  • anticipi superiori ai 6 mesi ma inferiori ai 12 mesi il prestito non può essere superiore all’90%.

Ottenuta la certificazione è possibile decidere quando inoltrare domanda, stabilire l’ammontare del prestito (% della futura pensione), valutarne i costi ed i riflessi sulla futura pensione (fino ad esaurimento debito).
Il cittadino è chiamato ad individuare l’ente erogatore e la Compagnia assicurativa e a inoltrare domanda all’INPS di Ape volontario e di pensione di vecchiaia.

Ricorda che

Non è necessario cessare l’attività lavorativa per poter fruire dell’Ape volontario e che se si è stati ammessi a fruire dell’Ape sociale (il cui importo è pari alla pensione maturata ma entro un massimale pari a € 1500) si può chiedere di avere accesso all’Ape Volontario. In questo caso solo gli importi incassati dal cittadino a titolo di APe volontario dovranno essere restituiti una volta pensionato.