Elena assiste il padre da oltre 9 mesi

Mia moglie Elena ha presentato domanda di accesso all’APe sociale nei mesi scorsi: assiste il padre portatore di handicap in stato di gravità da oltre 9 mesi. Siamo in attesa che l’INPS rilasci la certificazione. Nelle scorse settimane mio suocero è stato ricoverato d’urgenza, poi tutto si è risolto, ma mi chiedo cosa succederebbe se mio suocero venisse a mancare? Mia moglie potrebbe in ogni caso fruire dell’APe sociale, visto che aveva già tutti i requisiti al momento della domanda di certificazione?

Con un recente messaggio di aprile l’INPS ha chiarito che l’APe Sociale (così come la pensione anticipata precoci) viene riconosciuta ai richiedenti in virtù del fatto che assistono familiari disabili se al momento di decorrenza effettiva dell’indennità APe sociale permangono tutte le condizioni.

Questo significa che se il familiare da assistere muore prima della decorrenza dell’indennità APe sociale, si perde il diritto a fruirne per il richiedente.

Se, invece, il decesso avviene in un momento successivo alla decorrenza effettiva, l’erogazione dell’indennità APe sociale non si interromperà, proseguirà fino alla maturazione del diritto alla pensione.

Lo stesso vincolo – permanenza requisiti al momento della decorrenza – si applica anche a chi intende accedere all’APe sociale perché invalido civile in misura pari o superiore al 74%.

Nel caso di revisione del verbale di invalidità civile a mani del richiedente l’indennità APe sociale che riduca il grado di invalidità al di sotto del 74%, il richiedente avrà perso il titolo se la riduzione interviene prima della decorrenza dell’indennità. Viceversa l’erogazione dell’indennità non cesserà se la riduzione del grado di invalidità avverrà in un momento successivo alla decorrenza.