QUANDO L’INFORTUNIO NON È VALUTATO CORRETTAMENTE

Ci sono storie che sembrano lontane, ma parlano di diritti che spesso non si conoscono – e che, proprio per questo, si rischia di perdere. Nei casi di infortunio sul lavoro o malattia professionale, la tutela dei tuoi diritti è una priorità per il Patronato ACLI.

Il caso di Rayan 

Rayan ha vent’anni e lavora in un’officina metalmeccanica. Un giorno, mentre sposta una lastra, si ferisce gravemente al braccio. L’infortunio viene denunciato e l’INAIL lo registra regolarmente. Dopo circa un mese, però, l’INAIL chiude il caso riconoscendo un danno permanente del 2% — una percentuale che non dà diritto ad alcun indennizzo.

Ma Rayan non si sente affatto guarito: ha dolori intensi e difficoltà nei movimenti. Ulteriori accertamenti rivelano una lesione al nervo radiale, inizialmente non valutata, che richiede un intervento chirurgico.

Preoccupato, Rayan si rivolge al Patronato ACLI. Dopo una valutazione medico-legale, vengono avviate le procedure per riaprire l’infortunio. Al termine della guarigione clinica, il danno viene rivalutato al 7% e Rayan ottiene un indennizzo di oltre 12.000 euro.

Non accettare una valutazione errata 

Se l’INAIL chiude troppo presto un infortunio, sottovaluta i postumi o non riconosce una malattia professionale, non accettare passivamente.
Rivolgiti al Patronato ACLI e ai suoi medici legali: siamo al tuo fianco per tutelare la salute e far valere i tuoi diritti.

👉 Segnala qui il tuo casoUn controllo può cambiare tutto.

 

Massimo Calestani