Lasciare il TFR in azienda o destinarlo ad un fondo di previdenza complementare?

I lavoratori dipendenti del settore privato ed alcuni del settore pubblico hanno la possibilità di scegliere al momento dell’assunzione la destinazione del proprio Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
Le possibilità sono due: mantenere il proprio TFR in azienda oppure destinarlo ad un fondo di previdenza complementare.
Il TFR mantenuto in azienda viene annualmente rivalutato secondo delle norme di legge e permette al lavoratore di incassare l’intera quota maturata al termine del rapporto di lavoro, sia essa per licenziamento, o dimissioni, o pensionamento.
Alternativamente il lavoratore può decidere di versare mese per mese le quote di TFR maturato ad un fondo di previdenza complementare. Anche in questo caso le quote vengono rivalutate ed il lavoratore beneficerà al momento del pensionamento di una seconda pensione, che si affiancherà a quella dell’INPS.
La scelta va fatta attraverso la compilazione del modello TFR 2, che viene consegnato a tutti i lavoratori al momento dell’assunzione.
Se il lavoratore non sceglie, vale il principio del silenzio assenso ed il TFR viene versato dal datore di lavoro al fondo complementare di categoria.

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Alberto Meli