L’aspettativa di vita… nella bozza del decreto Quota 100

Con la bozza del decreto è stata fatta chiarezza su una serie di misure in ambito pensionistico: tra queste l’incremento dell’aspettativa di vita.
Infatti dal 1° gennaio 2019 è scattato l’aumento di 5 mesi per l’adeguamento delle pensioni alle aspettativa di vita.
Sulla base della normativa in vigore, l’incremento temporale deve essere applicato sia al requisito anagrafico, cioè al compimento dell’età minima per ottenere la pensione, sia al requisito contributivo minimo per le pensioni anticipate, che da 42 anni e 10 mesi per l’uomo e 41 anni e 10 mesi per la donna, passa rispettivamente a 43 anni e 3 mesi/42 anni e 3 mesi di contributi.
Dal testo del decreto risulta tuttavia la volontà di abrogare l’incremento dell’aspettativa di vita per le pensioni anticipate e l’introduzione di una finestra mobile di 3 mesi.
Se questa modifica verrà approvata, il lavoratore che entro il 31/12/2018 non sia riuscito a maturare il requisito contributivo minimo,non sarà costretto ad aspettare altri 5 mesi, come previsto dal decreto ma potrà accedere alla pensione anticipata al raggiungimento del requisito contributivo minimo già in vigore, cioè 42 anni e 10 mesi per l’uomo e 41 anni e 10 mesi per la donna, con un’unica modifica,la decorrenza posticipata di 3 mesi.
Si tratta di una novità importante, soprattutto per coloro i quali, avendo perso il lavoro, intendano raggiungere il requisito contributivo mediante versamenti volontari.

Irene Turelli