Lavoro domestico: diaria giornaliera sì o no?

Mare, montagna o lago, sono queste le mete più ambite in questi mesi estivi per chi vuole godere di qualche giorno di ferie lontano dal tran tran quotidiano. E se fosse il datore di lavoro a spostarsi per andare in vacanza? 

Vediamo insieme come comportarsi. 

 

Il datore di lavoro può spostarsi per un breve periodo? 

Il datore di lavoro, per varie esigenze (non solo per le ferie), può avere la necessità di spostarsi in un altro luogo per un periodo non definitivo. In base al contratto di lavoro sottoscritto il lavoratore può avere, o non avere, l’obbligo di seguire il datore. 

 

Contratti in regime di convivenza 

Il lavoratore deve seguire il datore di lavoro. Quest’ultimo dovrà rimborsare al lavoratore le eventuali spese sostenute per il viaggio. Se quest’obbligo non è specificato nella lettera di assunzione al lavoratore spetta una diaria (indennità economica) giornaliera pari al 20% della retribuzione minima. 

 

Contratti in regime di non convivenza 

Il lavoratore non è obbligato a seguire il datore di lavoro. Nel caso in cui decidesse di farlo il datore di lavoro dovrà offrire il vitto, l’alloggio, il rimborso delle spese di viaggio ed una diaria giornaliera pari al 20% della retribuzione minima.

Per entrambe le tipologie contrattuali restano invariati gli accordi già pattuiti relativi all’orario di lavoro, la retribuzione ed i riposi settimanali. 

 

Hai bisogno di aiuto?  

Per una corretta gestione del tuo contratto di lavoro domestico puoi rivolgerti allo sportello Lavoro Domestico del Patronato Acli più vicino a te.  

 

Donatella Raggi