Durante il periodo emergenziale Covid-19 molti rapporti di lavoro domestico sono stati sospesi.
Spesso si è trattato di una scelta forzata, dovuta alla lontananza dal luogo di lavoro o per tutelare la salute del datore anziano o con patologie.
In questi casi, quanti giorni di ferie matura il lavoratore?
Vediamo insieme come si calcolano le ferie spettanti
Il lavoratore domestico ha diritto a 26 giorni di ferie per ogni anno di lavoro prestato, indipendentemente dalle mansioni che svolge e dal suo orario settimanale. Pertanto, per ogni mese, il lavoratore maturerà 2,16 giorni di ferie. Questo vale se nel mese in questione il lavoratore ha prestato la sua attività.
Se si trova in periodi di sospensione non retribuita, il lavoratore non percepirà il compenso pattuito, non avrà versamenti contributivi e non avrà diritto di maturare TFR e ferie.
Poniamo il caso pratico di Maria che ha sospeso il rapporto di lavoro con la sua colf nei mesi di aprile e maggio.
Per il 2020 la lavoratrice della signora Maria maturerà 21,67 giorni di ferie di cui potrà usufruire per almeno due settimane nel corso del 2020, mentre potrà godere delle ferie rimanenti entro i 18 mesi dall’anno di maturazione.
Resta fermo il fatto che per il computo delle ferie la settimana lavorativa, quale che sia la distribuzione dell’orario settimanale, è sempre considerata di sei giorni lavorativi dal lunedì al sabato.
Quanto costa un giorno di ferie?
Il corrispettivo di un giorno di ferie varia in base alla forma contrattuale instaurata.
Se il rapporto di lavoro è in regime di convivenza il datore di lavoro dovrà corrispondere, per ogni giorno di ferie, 1/26 del compenso mensile pattuito, comprensivo dell’importo sostitutivo convenzionale del vitto e alloggio.
Se invece si tratta di un contratto ad ore, l’importo equivale a 1/6 del compenso settimanale.
Per una corretta gestione
Per una corretta gestione del vostro contratto di lavoro domestico potete rivolgervi allo sportello Mondo Colf del Patronato ACLI a voi più vicino.