Lavoro domestico: esiste il diritto allo studio?

Il diritto e l’accesso allo studio permettono di garantire al lavoratore la frequenza di percorsi scolastici. Questo diritto, sancito dalla Costituzione, vale anche per i lavoratori domestici. 

Vediamo insieme come funziona. 

 

In cosa consiste il diritto allo studio? 

Quando si parla di diritto allo studio ci si riferisce al diritto che ha il lavoratore di partecipare a corsi di formazione finalizzati ad ottenere un titolo scolastico o professionale. 

 

Di quali corsi formativi si parla?  

Il lavoratore domestico, compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro, ha la possibilità di frequentare corsi scolastici che consentono il conseguimento di un diploma di scuola dell’obbligo o di uno specifico titolo professionale. Il lavoratore, mensilmente, dovrà mostrare al datore di lavoro un attestato di frequenza scolastica. 

 

Il lavoratore domestico ha diritto alla retribuzione? 

Le ore utilizzate per la frequenza di questi corsi non sono retribuite; potranno però essere recuperate. Viceversa, le ore utilizzate per sostenere l’esame sì.

Fanno eccezione a quanto abbiamo appena descritto i corsi professionali per i collaboratori familiari e le attività formative necessarie per il rinnovo dei titoli di soggiorno. Lo tratteremo nella prossima news.

Saremo sempre al tuo fianco per trovare le soluzioni migliori e supportarti nella corretta gestione del tuo contratto di lavoro domestico. Per la tua consulenza su misura, rivolgiti allo sportello Lavoro Domestico del Patronato Acli più vicino a te. 

Donatella Raggi  

 

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