Lavoro domestico: gestire le prossime festività

Quali sono i giorni riconosciuti come festivi? Quanto deve essere retribuito un lavoratore che presta la sua attività in un giorno festivo? 

Nei giorni festivi il lavoratore non è tenuto a prestare la sua attività ma ha diritto di godere del giorno libero. Lo stesso principio si applica nel contratto di lavoro domestico. 

Durante le festività, al lavoratore spetta il completo riposo e il pagamento della normale retribuzione che è pari ad 1/6 dello stipendio settimanale, se il rapporto di lavoro è ad ore. Se il contratto è in regime di convivenza l’importo corrisponde ad 1/26 del compenso mensile. 

Le festività devono essere tutte retribuite, indipendentemente dal fatto che il lavoratore quel giorno avrebbe prestato o meno la sua attività lavorativa. 

Quali sono i giorni festivi? 

Il contratto collettivo indica nel dettaglio quali sono i giorni considerati come festivi dall’attuale legislazione. Nell’art. 16 del CCNL troviamo l’elenco analitico: 

  • 1° gennaio 
  • 6 gennaio 
  • Lunedì di Pasqua 
  • 25 aprile 
  • 1 maggio 
  • 2 giugno 
  • 15 agosto 
  • 1 novembre 
  • 8 dicembre 
  • 25 dicembre 
  • 26 dicembre 
  • Santo Patrono 

Cosa accade se un lavoratore presta attività in un giorno festivo? 

Se il datore di lavoro chiede che il lavoratore svolga la sua attività in un giorno festivo, dovrà liquidare il servizio con la normale retribuzione e l’aggiunta di una maggiorazione pari al 60% della retribuzione globale di fatto. 

Se un giorno festivo coincide con il giorno libero, il lavoratore ha diritto a recuperare il suo riposo in un’altra giornata, oppure dovrà essergli retribuita la festività non goduta con un importo pari ad 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile. 

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Donatella Raggi