Quando il lavoratore domestico vuole concludere il rapporto di lavoro deve rassegnare le proprie dimissioni al datore. Per farlo sarà sufficiente consegnare una lettera di dimissioni.
Cosa deve contenere la lettera di dimissioni?
Nella lettera il lavoratore deve riportare il suo ultimo giorno di lavoro ed il periodo di preavviso. Non è necessario procedere alla comunicazione telematica delle dimissioni. È sufficiente consegnare la lettera al datore di lavoro che poi provvederà a comunicare la chiusura del contratto all’Inps.
Resta fermo il principio per cui, in caso di dimissioni, al lavoratore non spetta la Naspi.
Il lavoratore è obbligato a dare il preavviso?
Il lavoratore deve rispettare i tempi di preavviso in caso di dimissioni; il Ccnl ne stabilisce la durata che varia in base all’anzianità del contratto in essere e all’orario di lavoro svolto.
Per i rapporti non inferiori a 25 ore settimanali | |
fino a 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro | 8 giorni di calendario |
oltre i 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro | 15 giorni di calendario |
Per i rapporti inferiori a 25 ore settimanali | |
fino a 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro | 8 giorni di calendario |
oltre i 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro | 15 giorni di calendario |
Se il lavoratore vuole chiudere il contratto senza rispettare i tempi di preavviso, può farlo. Nell’ultimo stipendio sarà poi trattenuta una somma pari alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso non concesso.
Spetta il Tfr in caso di dimissioni?
In caso di dimissioni al lavoratore spetteranno tutte le indennità di fine rapporto che sono previste dal ccnl, compreso il trattamento di fine rapporto, i ratei di tredicesima e ferie non godute.
Hai bisogno di aiuto?
Per una corretta gestione del tuo contratto di lavoro domestico rivolgiti allo sportello Lavoro Domestico del Patronato Acli più vicino a te.
Donatella Raggi