MALATTIA PROFESSIONALE: INDENNIZZO ANCHE DOPO IL PENSIONAMENTO

Chi è già in pensione può fare la domanda per il riconoscimento della malattia professionale? La storia di Antonio, lavoratore in pensione che si è rivolto al Patronato ACLI.

Antonio, in pensione dal 2020 dopo 42 anni e 10 mesi di lavoro come falegname, nei primi anni ha lavorato come dipendente e poi, per oltre 35 anni, come artigiano autonomo.

Una volta in pensione, come lui stesso ci ha raccontato, ha deciso di dedicare un po’ più di tempo a quelli che ha definito i suoi “acciacchi”. Si è quindi presentato nei nostri uffici del Patronato ACLI per inoltrare una domanda di invalidità civile, soprattutto per le agevolazioni legate alle protesi acustiche.
Il certificato medico, oltre alla sordità, riportava anche altre patologie, tra cui due ernie e un’asma bronchiale allergica (guarda caso al legno). Abbiamo spiegato ad Antonio che, probabilmente, le sue problematiche di salute erano dovute al tipo di lavoro che aveva svolto per così tanti anni e quindi gli abbiamo consigliato di inoltrare la domanda di riconoscimento di malattia professionale.

Antonio ha seguito il consiglio e con la nostra assistenza ha presentato la richiesta all’Inail. L’Istituto gli ha riconosciuto una rendita con una percentuale del 35%, per un importo mensile pari a 612,00 euro, prestazione esente da imposizione fiscale.
Anche dopo il pensionamento è possibile richiedere il riconoscimento di una patologia come malattia professionale. Con un’accortezza: la normativa distingue tra malattie professionali tabellate e non tabellate.

Malattia professionale tabellata
Per quelle tabellate il riconoscimento è “agevolato”, nel senso che è presunto per legge nel momento in cui sussistono tre elementi: la patologia, il tipo di lavorazione indicata nella tabella e un tempo massimo di insorgenza dalla cessazione dell’attività lavorativa.
Ciò significa che, in presenza di queste specifiche malattie, affinché il riconoscimento sia agevolato, è necessario inoltrare le domande perlomeno quando l’attività lavorativa che ha dato origine alla patologia è cessata da poco. Ciò anche nel caso in cui vi sia stato un cambio di mansione, oppure di attività lavorativa e comunque entro il tempo massimo indicato dalla tabella. Tuttavia, ciò non esclude che si possa ottenerne il riconoscimento anche quando si è già in pensione.

Malattia professionale non tabellata
In caso di malattia professionale non tabellata – quindi non compresa nelle tabelle di riferimento -, l’onere della prova è a carico del lavoratore e quindi non sono previste tempistiche particolari.
Si tratta di un percorso più complesso, pertanto il consiglio è sempre quello di provvedere alle richieste nel più breve tempo possibile.

Il primo passo
Se ritieni di avere delle patologie derivate dal lavoro che svolgi o hai svolto, puoi rivolgerti per tutti gli approfondimenti necessari agli operatori e ai consulenti medico-legali convenzionati con il Patronato ACLI. Contatta la nostra sede più vicina nella tua città, noi ci siamo!

Massimo Calestani