Nuove regole per lo smart working: cosa è cambiato?

Da aprile è necessario un accordo fra azienda e lavoratore per attivare lo smart working e non è più possibile ricorrere alle procedure semplificate introdotte durante la pandemia 

 

Il “lavoro agile” è stato introdotto in Italia nel 2017, ma si è sviluppato solo a partire dal 2020, in occasione della pandemia. Nel 2020 sono state introdotte regole di gestione molto semplificate, che con una serie di proroghe sono rimaste in vigore fino a marzo 2024. 

A partire dal 1 aprile 2024, dopo la scadenza dell’ultima proroga, lo smart working può essere attivato secondo modalità ben precise: 

  • azienda e lavoratore devono sottoscrivere un accordo individuale, che deve descrivere le modalità d’esecuzione della prestazione, i tempi di riposo e le forme di esercizio del potere direttivo e di controllo 
  • l’accordo, dal quale si può recedere con un preavviso non inferiore a 30 giorni, può essere sottoscritto a tempo determinato o indeterminato 
  • devono inoltre essere definiti i luoghi nei quali è vietato eseguire la prestazione perché non rispettano le normative sulla sicurezza sul lavoro. 

L’organizzazione del lavoro agile può avvenire per fasi, cicli e obiettivi e pertanto nell’accordo possono essere indicati un calendario o una periodicità (mensile o settimanale) per l’esecuzione della prestazione lavorativa all’esterno dell’azienda. 

Gli strumenti tecnologici devono essere forniti dal datore di lavoro. 

Per una consulenza più approfondita è possibile fissare un appuntamento in una delle nostre sedi  https://www.patronato.acli.it/trova-la-sede/ 

 

Alberto Meli