Pensionati INPS residenti all’estero: al via l’accertamento dell’esistenza in vita per il 2018

È partita l’operazione INPS per l’accertamento dell’esistenza in vita di chi percepisce un trattamento pensionistico all’estero. Un adempimento importante per non rischiare la sospensione della pensione.

Anche quest’anno l’INPS ha avviato l’accertamento dell’esistenza in vita, relativo al 2018, per i pensionati residenti all’estero. Per chi risiede nei Paesi dell’Unione Europea l’operazione è già in corso e tutte le fasi dell’accertamento termineranno a marzo 2019.

La prima fase riguarderà i pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, eccetto i Paesi Scandinavi, i Paesi dell’Est Europa e gli Stati limitrofi. A differenza degli scorsi anni, sono obbligati a produrre l’attestazione di esistenza in vita anche coloro che percepiscono una pensione italiana inferiore all’importo mensile di 10 euro.

Tempistica

I pensionati dovranno comunicare l’esistenza in vita, mediante apposita attestazione, entro il 12 febbraio 2019: se l’attestazione non viene prodotta entro tale scadenza, il pagamento della mensilità di marzo 2019 avverrà esclusivamente in contanti presso le agenzie della Western Union del Paese di residenza. Se il pensionato non si presenterà personalmente a riscuotere la pensione o non provvederà ad inviare l’attestazione dell’esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento della pensione verrà sospeso a partire dalla rata mensile di aprile 2019.

Esclusioni

La novità di quest’anno è che alcune tipologie di pensionati saranno esclusi dall’accertamento.

Gli esclusi dall’obbligo di attestazione sono:
• titolari di pensioni italiane e, contestualmente, di pensioni erogate in Germania dall’Istituto previdenziale Deutsche Rentenversicherung (DRV);
• titolari di pensioni italiane e, contestualmente, di pensioni erogate in Svizzera dall’Ufficio Centrale di Compensazione (UCC).
Attenzione: l’esclusione non riguarda tutti i titolari di pensione italiana residenti in Germania o in Svizzera, ma solo coloro che hanno anche una pensione pagata dai due istituti sopra citati.

Altri soggetti esclusi sono i pensionati:
• che hanno riscosso la pensione italiana agli sportelli della Western Union del paese estero di residenza nel periodo da luglio a settembre 2018
• che hanno già fornito di propria iniziativa una attestazione di esistenza in vita a Citibank nel periodo tra l’8 maggio e l’8 agosto 2018
• beneficiari di trattamento pensionistico i cui pagamenti sono stati già sospesi per non aver comunicato l’esistenza in vita negli scorsi anni.

Modalità

I pensionati che devono produrre l’attestazione di esistenza in vita riceveranno da Citibank un modulo accompagnato da una lettera nella quale troveranno le istruzioni per la compilazione del modulo di esistenza in vita, la richiesta di documentazione di supporto (fotocopia di un valido documento d’identità del pensionato con foto) e le indicazioni per contattare il Servizio Citibank di assistenza ai pensionati.

Il modulo dovrà essere restituito a Citibank, controfirmato da un “testimone accettabile”, cioè un rappresentante di un’Ambasciata o Consolato Italiano, o di un’Autorità locale (ad esempio gli Uffici Comunali) abilitata ad avallare la firma dell’attestazione di esistenza in vita.
La comunicazione dell’esistenza in vita può avvenire per posta cartacea tramite spedizione alla casella postale PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom, a tal fine gli Operatori del Patronato ACLI sono a completa disposizione per questo delicato ed importante adempimento.

Raffaele De Leo