La prima questione è sapere quando è possibile andare in pensione, le seconda, ed è immediata, quanto prenderò di pensione. Dal 1° gennaio 2016 sono in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione per calcolare le pensioni con il sistema contributivo.
I coefficienti di trasformazione consentono di determinare l’importo del trattamento pensionistico tenendo conto dell’aspettativa di vita della persona al momento del pensionamento.
I coefficienti di trasformazione, tutto chiaro?
L’importo della pensione annua si ottiene applicando al montante contributivo del lavoratore, cioè la somma dei contributi accantonati nella vita lavorativa, rivalutati sulla base della crescita del Prodotto Interno Lordo. Il coefficiente di trasformazione è legato all’età anagrafica e alla data di decorrenza della pensione. Meglio verificare per tempo e affidarsi a mani esperte.
Facciamo il punto
Fino al 31 dicembre 2009 sono stati utilizzati i coefficienti fissati dalla legge Dini che dovevano essere aggiornati ogni 10 anni, tenendo conto dell’andamento delle aspettative di vita. Nel 2010 la prima modifica con la previsione che le revisioni future trovassero applicazione su base triennale e non più decennale. La Riforma Monti-Fornero è intervenuta nuovamente prevedendo un ulteriore aggiornamento per il triennio 2013/2015 nel quale i coefficienti sono stati estesi anche per età ricomprese tra i 66 ed i 70 anni.
I nuovi coefficienti saranno applicati alle pensioni liquidate con decorrenza dal 1° gennaio 2016 e rimarranno in vigore fino al 31/12/2018. Le prossime revisioni sono previste dal 2019 con cadenza biennale e non più triennale.
La quota contributiva
I nuovi parametri, corretti verso il basso (pensioni più povere) per l’aumento della durata della vita media, interessano solo la quota della pensione che ricade sotto il regime del calcolo contributivo.
Sono interessati tutti i lavoratori in quanto a partire dal 1° gennaio 2012 il calcolo contributivo è stato esteso a tutti.
Per chi fa valere almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 l’effetto è abbastanza limitato in quanto la parte contributiva della pensione interessa solo le anzianità maturate dal 2012.
Sono maggiormente penalizzati invece i lavoratori in possesso di un’anzianità inferiore ai 18 anni al 1995 per i quali il calcolo contributivo interessa la quota di pensione maturata dal 1° gennaio 1996, e coloro che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995 la cui pensione è calcolata con il calcolo interamente contributivo.
Sono inoltre soggetti al calcolo interamente contributivo le persone:
- prive di anzianità contributiva prima del 1996;
- iscritte alla Gestione Separata;
- che esercitano l’opzione al sistema contributivo;
- che chiedono la pensione in totalizzazione, salvo in alcuni casi.
Il prossimo passo?
La materia è complessa, è opportuno quanto far analizzare la propria posizione contributiva, in previsione della pensione, serve una consulenza personalizzata per fare il punto ed avere un quadro d’insieme completo e così arrivare preparati alla pensione.