Quando l’Ape non è un insetto ma un’uscita anticipata per la pensione

APETema caldissimo di questi giorni è quello dell’anticipo pensionistico (APE) per gli “over 63”. Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha illustrato in cosa consiste e quali saranno i possibili beneficiari: chi potrà andare in pensione prima con questo strumento.

Si tratta di una operazione a carattere sperimentale (dal 2017 al 2019), riservata ai nati tra il 1951 ed il 1955 che intendono uscire dal lavoro con 3 anni di anticipo rispetto al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Non si tratta di una pensione vera e propria ma di un prestito pensionistico/bancario da rimborsare in 20 anni.

La restituzione del prestito avverrà in misura diversa a seconda della condizione del lavoratore: i soggetti “deboli” vedranno il concorso dello Stato nel pagamento di parte degli interessi e potranno usufruire di maggiori detrazioni.

Sarà necessario attendere la Legge di Stabilità 2017 per conoscere quali saranno natura e reali requisiti di strumento di flessibilità, ma è chiaro che si introdurrebbe un nuovo concetto di prestazione pensionistica.

Si tratta di un’ipotesi, Governo e Sindacati ne discuteranno nei prossimi mesi, intanto è necessario ragionare e in internet si trovano alcune simulazioni basate sugli annunci.