Versamenti contributivi volontari: è sempre possibile?

quesitoMia figlia ha da poco cessato il suo primo impiego come lavoratrice dipendente stagionale e percepirà la Naspi per circa due mesi. Come genitore vorrei integrare la sua posizione contributiva all’INPS attraverso i versamenti volontari. È possibile?

Considerato che sua figlia si è affacciata da pochi mesi al mondo del lavoro e che la contribuzione effettiva è di pochi mesi, lei non può ancora integrare la sua posizione contributiva.

Vediamo perché. Generalmente, al lavoratore che cessa un rapporto di lavoro, la legge riconosce la facoltà di proseguire volontariamente i versamenti contributivi, alimentando così la consistenza della propria posizione assicurativa all’INPS.

Tuttavia, questa possibilità, è subordinata al possesso di particolari requisiti contributivi.

I requisiti

Per ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria, l’assicurato deve poter far valere uno dei seguenti requisiti:

  • almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) nell’intera vita lavorativa, indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati;
  • almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda.

Per raggiungere tale requisito sono utili periodi di contribuzione effettiva (obbligatoria), confluita sul conto assicurativo mediante trasferimento, ricongiunzione, riscatto ed alcuni tipi di contribuzione figurativa (CIG, TBC ed aspettativa per motivi politici o sindacali).