Voucher 2016 baby sitter e baby-sitting

voucher2016babysitterLe madri lavoratrici hanno ancora tempo per richiedere all’INPS il contributo per il pagamento della baby sitter o per sostenere il costo dei servizi per l’infanzia pubblici o privati accreditati.

La misura, introdotta in via sperimentale per il triennio 2013-2015, è stata prorogata dalla Legge di stabilità 2016 anche per tutto quest’anno. Il contributo potrà così essere richiesto entro il termine del 31 dicembre 2016, nel limite delle disponibilità economiche appositamente stanziate.

A chi è rivolto

L’assegno è riservato alle madri lavoratrici, anche adottive o affidatarie, dipendenti del settore pubblico o privato, oppure collaboratrici iscritte alla gestione separata e consiste in un contributo di 600 euro mensili da utilizzare per massimo sei mesi negli undici successivi al congedo obbligatorio di maternità. Le lavoratrici iscritte alla gestione separata possono usufruirne per un periodo massimo di soli tre mesi.

In caso di lavoro a tempo parziale il contributo di 600 euro si riduce in misura proporzionale alla percentuale di part time lavorato. Per questo motivo, una riduzione dell’orario di lavoro durante il periodo teorico di godimento del beneficio comporta la necessità di ricalcolare l’assegno e, se riconosciuto in misura maggiore, obbliga l’Istituto a recuperare quanto non dovuto. Di contro, un aumento delle ore di lavoro determinerebbe un ricalcolo del contributo secondo il nuovo orario.

Chi è escluso

Sono escluse dalla misura le lavoratrici che non abbiano diritto al congedo parentale (ad es. le lavoratrici domestiche, a domicilio, le disoccupate), nonché quelle esentate totalmente dal pagamento dei servizi pubblici o privati per l’infanzia o che usufruiscano dei contributi del Fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità.

Una misura alternativa

Il legislatore ha posto la misura del contributo come alternativa al congedo parentale, motivo per cui i genitori che decidano di avvalersene si trovano a dover rinunciare alla fruizione dei corrispondenti mesi di congedo. Sono ammesse anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale: queste potranno richiedere il contributo solo per un numero di mesi di congedo parentale non ancora usufruiti, nel limite dei sei spettanti.

La legge riconosce il beneficio anche per più figli, a condizione che rientrino tutti nei tempi della sperimentazione.

Nel caso che il bambino frequenti servizi pubblici per l’infanzia o privati accreditati, l’INPS riconoscerà il contributo a condizione che la struttura scolastica ospitante rientri tra quelle accreditate presso l’Istituto. Il pagamento non sarà corrisposto alla richiedente ma direttamente alla struttura scelta su presentazione di idonea documentazione che attesti il servizio.

Il baby sitting

Per il baby sitting, l’Ente corrisponderà alla madre l’equivalente del contributo in voucher da utilizzare per il pagamento della lavoratrice. Questa potrà riscuotere il corrispettivo del lavoro prestato presentando i buoni all’incasso presso qualsiasi ufficio postale entro e non oltre i 24 mesi dalla data di loro emissione.

E le lavoratrici autonome?

La Legge di Stabilità 2016 ha ammesso al beneficio le lavoratrici autonome, in precedenza escluse, subordinando tuttavia l’estensione della tutela all’entrata in vigore di apposito decreto applicativo, ad oggi non ancora pubblicato.

La misura del contributo

Importo mensile del contributo in proporzione alla percentuale di part time lavorato
Percentuale part time Importo Percentuale part time Importo Percentuale part time Importo Percentuale part time Importo
Tempo pieno €   600 75% €   450

 

50% € 300

 

25% € 150

 

95% €   570

 

70% €   420

 

45% € 270

 

20% € 120

 

90% €   540

 

65% €   390

 

40% € 240

 

15% €   90

 

85% €   510

 

60% €   360

 

35% € 210

 

10% €   60

 

80% €   480

 

55% €   330

 

30% € 180

 

5% €   30