Raddoppia il congedo per i neo papà

congedo_paternità_raddoppiaMark Zuckerberg, uno dei fondatori di Facebook, si è concesso due mesi di congedo di paternità per la nascita della figlia. Anche in Italia è possibile usufruire di congedi riservati ai lavoratori neo padri. Non parliamo di due mesi quanto di due o più giorni, comunque sempre utili e importanti per una condivisione nella cura dei figli, fin dai primi mesi di vita.

La nuova Legge di Stabilità ha prorogato i congedi di paternità anche per l’anno 2016 apportando alcune modifiche alla Legge di Riforma del mercato del Lavoro 2012.

Congedo obbligatorio

Il lavoratore dipendente, nei cinque mesi dalla nascita del figlio, ha l’obbligo di assentarsi dal lavoro per due giorni, anche non continuativi. In precedenza l’obbligo scattava per un giorno soltanto. È un diritto/dovere autonomo, i giorni possono coincidere anche con quelli del congedo di maternità della madre lavoratrice dipendente.

Congedo facoltativo

In aggiunta all’obbligo di astensione, c’è la possibilità di un congedo facoltativo di massimo due giorni, anche non consecutivi. È questa una misura alternativa al congedo obbligatorio di maternità infatti è condizionata alla scelta dell’altro genitore di non fruire di altrettanti giorni della maternità obbligatoria che verrà ridotta dei giorni fruiti dal padre.

Anche il congedo facoltativo deve essere usufruito entro i 5 mesi di vita del bambino.

Quanto spetta

I periodi di assenza per congedo obbligatorio o facoltativo del padre, previsti anche nel caso di adozioni o affidamenti, sono retribuiti con un’indennità giornaliera a carico dell’INPS, e anticipata dal datore di lavoro, pari al 100 per cento della retribuzione.

Cosa fare

Per poter usufruire dei giorni di congedo il padre deve comunicare in forma scritta al datore di lavoro le date in cui intende beneficiarne, con un anticipo di almeno quindici giorni rispetto alla data richiesta e, ove richiesti in relazione all’evento nascita, sulla base della data presunta del parto.

I congedi possono essere richiesti anche durante i periodi di disoccupazione Naspi, di mobilità e di cassa integrazione guadagni.

Non per tutti

In mancanza di una espressa previsione normativa questa disciplina, ad oggi, non si applica ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche.